Guardare attraverso, guardare oltre, elevarsi ovvero “tra-guardare”, è un atto che la curiosità umana non può impedirsi di fare.
“Tra-guardo” è pensato non solo come torre di salvataggio , ma come una piccola architettura, una installazione, una scultura tettonica che enfatizza il rapporto tra architettura e natura.
Sequenze di linee che seguono ritmi variabili e ripetuti, come uno spartito musicale o un fitto bosco di betulle, così il ferro diventa leggero e la torre diventa parte stessa del disegno complessivo.
Un approccio alle geometrie fatto di gioco e libertà espressiva.